Il valore del paesaggio
La Strategia paneuropea della diversità biologica e paesaggistica nonché la Convenzione europea sul paesaggio hanno impresso una svolta rilevante alle politiche di tutela paesistica al cui centro si pongono le istanze di tutela di un territorio ed hanno fornito un contributo sostanziale nel passaggio da una visione a compartimenti stagni quasi passiva, o comunque complessivamente isolata, a politiche attive di sistema per cui solo attraverso il coordinamento delle politiche settoriali dei soggetti preposti al governo del territorio si potrà garantire la salvaguardia delle specie, degli habitat ed il mantenimento o il ripristino di tutta la matrice ambientale di fondo.
Molteplici sono i significati che un paesaggio può esprimere ma è nel loro insieme che si racchiude il valore proprio del paesaggio stesso che non è più solo ecologico, e quindi propriamente scientifico o accademico, ma è anche la componente essenziale di un contesto di vita delle popolazioni che hanno nel tempo inciso profondamente i territori con le loro tradizioni, le loro culture e le loro attività.
La diversità paesistica, è pertanto il risultato di un’azione congiunta di processi naturali e antropici che agiscono su diverse scale spazio-temporali che si collega alla diversificazione delle culture, delle strutture economiche e sociali e delle organizzazioni territoriali che plasmano i paesaggi, modificandone il senso e il ruolo per le società contemporanee. Tra la diversificazione del patrimonio biologico e quella paesistica, economica, sociale e culturale si registrano affinità e interconnessioni, nel passato e nel presente, che condizionano profondamente l’azione progettuale e le prospettive di pianificazione.
La Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito esprime profondamente questa sintesi in tutto il suo territorio in cui spiccano elementi di assoluta rilevanza che ne contraddistinguono e ne definiscono i tratti caratterizzanti come il Monte San Vicino, con i suoi diversi profili, e l’altipiano di Canfaito con la sua incomparabile faggeta in una matrice articolata in cui si alternano ecosistemi agricoli, di prateria e forestali.