113 Pian delle Màcere – Acqua della Vena – Prati di S. Vicino
In prossimità della Villa Le Màcere, lo stradino si infila nel fossato, sotto il rilievo della Roccaccia fino ai bivi 162 e poi 161 (h. 0,25). Qui il largo sentiero continua in leggera salita. Sale sinuoso, in terra foglie di cerro. Sempre in salita, arriva il letto di foglie di acero. Sempre salendo, superato un compluvio, arrivano i castagni. Con una curva a dx, ci inseriamo nel vallone della Roccaccia. Un grande castagno sulla sx attira l’attenzione (h. 0,45); camminiamo su un letto di foglie di castagno. La salita è rettilinea e impegnativa. Alla sua conclusione (h. 0,55), i segnali ci chiamano sulla dx. Il sentiero con una serie di ampie curve si porta nel versante dx idrografico del fosso contiguo, con vista sugli scoscendimenti delle Ripe Bianche. In terra sono arrivate le foglie di faggio. La salita è sempre sinuosa, arrivano i primi abeti (h. 1,15). Ora il terreno si allarga e il sentiero lo attraversa in salita in mezzo ad una vegetazione intricata di arbusti e liane. Siamo nei pressi di un rudere appena visibile (h. 1,25); il sentiero passa alto sopra questo, riprendendo a salire. Ancora svolte, alti di quota e dentro un fossato laterale. Aumentano i pini e gli abeti fino ad uscire ai Prati del S. Vicino (h. 2,00).